mercoledì 25 aprile 2012

Paulo Coelho


Ci sono persone che vivono e scrivono, scrivono e vivono. Se scrivessero e basta non avrebbero tempo per vivere. Perchè non sempre aggiungere può aumentare; quando si aggiunge qualcosa si toglie qualcosa. Ci sono poi autori per cui vivere e scrivere non sono cose separate. Essi potrebbero fare in un mese cose che persone normali non potrebbero fare nemmeno in una vita. E succede che questi riescono a scrivere cose lette da tante persone quante possiamo solo contare con le espressioni matematiche e le percentuali; numeri tanto grandi che non corrispondono ad alcuna immagine reale per la nostra mente. CI SONO IMMAGINI NON REALI. Si tratta di immagini come 'cento milioni di copie'. Oppure, tutte le cellule del tessuto nervoso di un uomo. Può un autore di tale fama aver perso qualcosa? Può uno guadagnare tanto e lamentare una perdita?
Se ci vogliono, diciamo, 150 copie per fare una scatola, allora ci vogliono 666.667 scatole per trasportare le copie che Paulo Coehlo ha venduto. Dobbiamo scomporre le immagini in moltiplicazioni di ulteriori immagini se volgiamo comprendere le immagini non reali. Ma secondo me non è ancora abbastanza pensare di contare centinaia di migliaia di scatole. E' un'immagine irreale. Bisogna scomporre ancora. i libri sono volumi che stanno in volumi più grandi, le scatole. le scatole sono piccoli volumi che stanno in volumi più grandi. La mia copia dell''Aleph' di Paulo Coehlo misura circa 0,000825 metri cubi. In una scatola cubica di mezzo metro di lato ci stanno idealmente 150 copie. Un container piccolo ha un volume interno di 32 metri cubi. ci stanno quindi idealmente 250 scatole circa. Servono 2.667 container circa per trasportare i libri di Coehlo ai distributori di tutti i paesi del mondo. Le navi portacontainer più grandi del mondo sono danesi; sono costruzioni di circa 400 metri di lunghezza e più di 50 di larghezza. Una cosa di questo tipo può portare 1100 container al massimo. Servirebbero più di due portacontainer, quindi, per distribuire i volumi di Coehlo. Due e qualcosa è un numero finalmente chiaro, e reale. La nostra suddivisione ha prodotto l'immagine reale del successo di autori che vendono cento milioni di copie. Immagine irrealistica, in ogni caso, dato che non ho calcolato alcun peso, costo o volume materiale.
Ci sono studenti che scrivono una tesi di laurea, e non tutti i professori della commissione giudicatrice danno il loro verdetto avendo letto la tesi. Ci sono persone che scrivono e nessuno legge quel che scrivono. Ecco una immagine reale del loro successo paragonata a quella del successo di Coehlo. Qui abbiamo la baia de Guanabara, a Rio de Janeiro, città natale dell'autore brasiliano. Ci sono due mostri e mezzo ricolmi dei suoi libri pronti per essere letti da russi, italiani, inglesi, spagnoli, cinesi... Affianco, a rappresentanza di persone che si laureano in una mediocre Università, ma non necessariamente mediocre, ci sta uno o due membri della commissione giudicatrice, lettori svogliati a cui è stata imposta la sedia in una scientific commeetee, a cui avrebbero volentieri rinunciato. L'immagine del successo sarebbe reale se potessimo pensare alla baia, ai pescioni danesi ricolmi di libri, a due lettori che tentano di stare a galla. Due teste qui, due portacontainer, lì. Scrittori che vivono e vedono cento milioni di copie misurano con questi valori qualcosa di immisurabile, incomprensibile, e quasi irreale. Una immagine fatta solo di numeri, o container che portano solo volumi di 0,000825. Non un contenuto, non un insegnamento, non una briciola di autore. Per quello ci sono le sessioni di autografi alle fiere: 150 vouchers per entrare nella corsia preferenziale, e mettersi in coda di fronte a Coehlo.
Il successo prende la forma di un edificio acquatico. Il successo prende la forma di un numero che cresce, e di una percentuale che significa 'meglio-meglio'. Quando la vita di un personaggio famoso cambia, diventa frenetica. L'autore diventa, da pesce danese, u rappresentante del Libro in quanto tale. Fiera del libro? Coehlo. Si acumulano i viaggi, i discorsi, le interviste, gli appuntamenti. Si incontrano persone della massima importanza, come capi di stato. Tutto questo toglie tempo alla attività di scrittore. 
Più impegni, più famoso. Più libri, più famoso. Più, più, meno meno. Meno tempo per scrivere, meno tempo per leggere. C'è chi non sopporterebbe questo stile, e morirebbe di paura di fronte a tanta notorietà. 
Ci sono persone che nonostante il tanto tempo dedicato a scrivere non producono un bel niente. Invece ci sono persone che nonostante il tanto tempo dedicato al vivere, producono tanto. La differenza è come misurabile da due portacontainer. Ma in fondo è una differenza incomprensibile. Voi sapeste dire QUANTO è centomilioni? si potrebbe dire che  uguale a due mostri danesi. Ma non è a questo che pensava Coehlo quando ha scritto le sue opere. Nè era a vivere per la fama. Lui voleva, come tutti, solo scrivere la propria storia. 

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